Identità

Dal 1991, sempre alla frontiera.

Il termine “ARTES” sintetizza il nostro programma: la parola latina che rimanda ai mestieri che nascono in un lungo e continuo percorso di apprendimento.

ARTES come sintesi creativa dove le capacità individuali si sviluppano grazie al contributo di altre esperienze umane e professionali.

Questa è la filosofia che guida l’evoluzione interna di ARTES così come le sue azioni sul campo.

Dalla data della sua fondazione, ARTES ha realizzato progetti di ricerca-azione assolutamente innovativi e pionieristici, in partnership con organi nazionali e internazionali, pubblicandone i risultati in diverse lingue.
La ricerca è costantemente supportata dalla sperimentazione sul campo, al fine di identificare, mettere alla prova e sviluppare modelli e strumenti che, anche se realizzati per realtà specifiche, sono concepiti per essere facilmente trasferiti in contesti differenti.

In ARTES viviamo il lavoro come sintesi creativa derivante dall’integrazione professionale di persone abituate a lavorare in team.
Qualunque sia il nostro cliente, ente pubblico o privato, di grandi o piccole dimensioni, ci atteniamo a standard di eccellenza professionale che riflettano i nostri valori, garantendo il raggiungimento della missione affidataci secondo i più alti parametri di qualità riconosciuti a livello internazionale.

Storia

1990

ARTES nasce nel 1991 e si dedica alla ricerca in tema di politiche, strategie e modelli (metodi, professionalità, organizzazione,,…) di formazione.

Partecipa a team internazionali costituiti per l’armonizzazione dei linguaggi e delle statistiche in tema di VET – Vocational Education and Training e partecipa alla messa a punto di un condiviso sistema di formazione continua negli Stati membri della Unione Europea.

Realizza un volume di particolare successo: La formazione in impresa. Nuove frontiere in Europa e diviene partner di riferimento per Università e centri di ricerca europei in tema di articolazione tra politiche del lavoro, della formazione e politiche industriali.

2000

A fine anni ‘90 ARTES si trova davanti a un bivio: solo ricerca o anche azione?

Sceglie la via della ricerca – intervento e il campo dell’interazione tra innovazione e apprendimento, sia dei soggetti singoli, sia collettivi. Ha inizio una fase di ideazione e realizzazione di successo di grandi progetti pionieristici nel campo della inclusione sociale, dei nuovi modelli di consulenza a piccole imprese, dei sistemi di qualità dei servizi sanitari, di raccordo tra domanda e offerta di giovani ad alta formazione.

Fanno parte di questa fase la ideazione e realizzazione di una ricca gamma di progetti: ALLIANCE – Una alleanza per lo sviluppo di lavoro e di impresa in aree rurali, Donne alla frontiera, Intraprendere, L’albero dei talenti – ospitalità al futuro.

2010

Nel 2011 si chiudono 20 anni di attività con la maturazione di una vocazione chiara dell’istituto: dedicarsi alla ideazione, realizzazione e gestione di grandi interventi di rigenerazione delle aree fragili (regioni deboli) fondati sull’integrazione tra scelte e investimenti in tecnologie di frontiera e sviluppo del patrimonio naturale e culturale delle comunità.

Metodo

  • Scegliere la squadra

    Decifratori di segni e mappe cognitive, di singoli e collettivi, in cordiale rapporto con il terreno sperimentale, con la concretezza della vita quotidiana non ricercatori rattrappiti nelle angustie della propria mente. Compagni di viaggio che non temono  la solitudine o l’insuccesso.

  • Identificare lo scopo ultimo, condividerlo e misurarne il raggiungimento

    Molto spesso, nella realtà, l’avvio di un progetto corrisponde ad un salto nel “non noto” o “non completamente noto” anche da parte degli iniziatori.
    Quando un progetto annovera tra i propri obiettivi la conquista del consenso, oltre che dell’impegno di una vasta area di attori chiave, e non del solo team di progetto, allora esso assume connotati di maggiore incertezza e complessità, e la capacità di proiettarsi in avanti e descrivere i tratti dell’esito finale atteso, la capacità previsiva, la capacità di conquistarsi la comprensione prima, il consenso poi e l’impegno di tutti gli attori, diviene fattore critico essenziale.

  • Ascoltare, decifrare i segni

    L’ avvicinamento a territori e soggetti, intesi non come recipienti passivi, bensì come attori chiave, richiede un ascolto strutturato, progettato in modo meticoloso, utilizzando e adeguando di volta in volta tecniche e strumenti ideati e sperimentati in lunghi anni di lavoro in terreni fisici e virtuali impervi.

  • Affascinare e coinvolgere

    Identificare gli attori chiave, a volte nascosti, i loro potenziali impatti positivi o di ostacolo, ottenere l’impegno, richiede una rigorosa applicazione della ‘pedagogia dell’incoraggiamento’, varcare la frontiera, superare ostacoli, e della “pedagogia della dimanticanza” per abbandonare ‘abiti mentali’, convinzioni radicate, attraverso tecniche e strumenti di ‘ creative learning’ e ‘learning forgetting’.

  • Ricerca teorica e analisi di campo

    La ricerca accompagna stabilmente il nostro lavoro e richiede metodi rigorosi, sia di tipo quantitativo che qualitativo e una disciplina ferrea nel ciclo dell’information science: strategia accurata di accesso alle fonti (dall’ individuazione alla loro appropriata consultazione), di analisi e di verifica, sino quindi alla traduzione in modelli di intervento, verifica sperimentale e successiva revisione e messa a punto finale per preparare la trasferibilità in nuovi ambienti.

  • Realizzazione del progetto

    Ai tradizionali modelli di project management fondati sulla ossessiva attenzione alla pianificazione delle attività noi preferiamo la chiara focalizzazione del team sull’obiettivo ultimo e sugli obiettivi critici, così da assicurare un orientamento chiaro per ciascun membro del team che saprà scegliere cosa sacrificare, a cosa non rinunciare, come prevenire e gestire rischi e contingenze.

  • Comunicazione

    Dimensione vitale di ogni iniziativa di change facilitation. Artes affida alla comunicazione visiva e alle tecnologie un ruolo principe per il sostegno a tutte le fasi del ciclo del progetto.

  • Modellizzazione

    La modellizzazione  costituisce le fondamenta della capitalizzazione dell’esperienza di campo e crea i presupporti della trasferibilità.

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